Più di duemila anni fa, un autore latino, probabilmente Cicerone, scrisse che “bisogna scegliere chi si vuole amare”(deligere oportet quem velis diligere). Questa frase mi è venuta in mente quando abbiamo finito un seminario di Aikido intenso e di grande ispirazione, tenuto da Miles Kessler Sensei e ospitato dalla comunità di Boves (CN) Aiki no Kokoro.
Il seminario è terminato con un momento di condivisione tra i partecipanti, invitati a rispondere alla domanda: “Che cosa ami dell’Aikido?”
In realtà, questa domanda potrebbe essere riformulata, rimpiazzando e sostituendo al termine “Aikido” qualsiasi parola che definisca una situazione, una relazione o qualcosa di rilevante nelle nostre vite.
Internet è piena zeppa di roba motivazionale che si trova postata e ripostata sui social network. Frasi che suonano come “ama ciò che fai e fai ciò che ami” o robe del genere. Frasi e post che spesso riflettono qualcosa molto più legato all’assertività che a strumenti che possono cambiare la prospettiva delle cose nella vita.
E’ vero, siamo molto bravi a scegliere (e abbandonare in fretta) il guru del momento; siamo anche abbastanza sinceri quando siamo colpiti e commossi dal discorso motivazionale di turno come quello di Steve Jobs.
Tuttavia la realtà ci dice che spesso siamo legati alle nostre abitudini, insoddisfatti delle nostre relazioni, lavori e così via.
Se solo noi potessimo, un po’ più sovente di quel “di tanto in tanto”, chiederci con sincerità: “Che cosa amo di…” e non avessimo paura di scoprire le risposte e di agire in modo coerente ad esse… Forse potremmo veramente amare cosa facciamo e viviamo.
Certo, questo vorrebbe dire che noi non dovremmo solo percepire che cosa sia l’amore “secondo noi” ma comprenderne la natura. E, dopo di questo, compiere una scelta: una scelta attiva e consapevole su che cosa e chi vogliamo amare nella nostra vita.
Questo può aver bisogno di un’intera vita per essere scoperto. Può essere anche un processo doloroso. Ma sicuramente può essere più vero della gabbia senza uscite dentro la quale spesso finiamo pur avendone le chiavi.
Disclaiemer: Photo courtesy of Aiki No Kokoro